Spazio allo yoga
Un paio di settimane fa sono stata invitata a partecipare, come insegnante yoga o meglio come rappresentante per lo yoga, ad un convegno organizzato dall'AINPU ONLUS - Associazione Italiana Neuropatia del Pudendo
E' stato emozionante esserci, vedere come queste persone, ormai stanche di non trovare un aiuto concreto alla risoluzione ai loro problemi, si siano organizzati, in maniera encomiabile per cercare con l'aiuto di medici, osteopati, fisioterapisti e anche con un occhio su qualcosa per l'Italia di meno tradizionale come lo yoga una nuova strada, un approccio che sia realmente per loro un punto nuovo da cui partire, un punto nuovo in cui potersi appoggiare per riprendere in mano la loro vita.
Sebbene il mio intervento sia stato di poco tempo, l'interesse non solo dei pazienti ma anche dei medici presenti al convegno è un indicatore dell'apertura che oggi si inizia ad avere verso qualcosa che è infinitamente più ampio di una lezione.
Infinitamente più ampio di qualche posizione, ma che può, con la giusta disciplina e pratica essere un processo che "ti cambia la vita", perchè ne ha le caratteristiche e le potenzialità.
Spostare le percezioni e le sensazioni in modo diverso rispetto al punto in cui il dolore continua a richiamare l'attenzione, cercare di lasciare andare consapevolmente le tensioni, muoversi in un percorso graduale di conoscenza del proprio corpo, del proprio spazio, in aspetti diversi rispetto all'attenzione che la sensazione di un dolore costante richiama costantemente può essere un momento per creare un nuovo inizio.
E' stato emozionante esserci, vedere come queste persone, ormai stanche di non trovare un aiuto concreto alla risoluzione ai loro problemi, si siano organizzati, in maniera encomiabile per cercare con l'aiuto di medici, osteopati, fisioterapisti e anche con un occhio su qualcosa per l'Italia di meno tradizionale come lo yoga una nuova strada, un approccio che sia realmente per loro un punto nuovo da cui partire, un punto nuovo in cui potersi appoggiare per riprendere in mano la loro vita.
Sebbene il mio intervento sia stato di poco tempo, l'interesse non solo dei pazienti ma anche dei medici presenti al convegno è un indicatore dell'apertura che oggi si inizia ad avere verso qualcosa che è infinitamente più ampio di una lezione.
Infinitamente più ampio di qualche posizione, ma che può, con la giusta disciplina e pratica essere un processo che "ti cambia la vita", perchè ne ha le caratteristiche e le potenzialità.
Spostare le percezioni e le sensazioni in modo diverso rispetto al punto in cui il dolore continua a richiamare l'attenzione, cercare di lasciare andare consapevolmente le tensioni, muoversi in un percorso graduale di conoscenza del proprio corpo, del proprio spazio, in aspetti diversi rispetto all'attenzione che la sensazione di un dolore costante richiama costantemente può essere un momento per creare un nuovo inizio.