Le "mie" classi
Ci sono le classi super precise, quelle in cui vedi questi super fit allievi muoversi tutti perfettamente sullo stesso conto e sullo stesso respiro (quelle a cui anche io ammetto adoro partecipare di tanto in tanto…nella mia imperfezione ordinata) e poi ci sono le mie classi.
Quelle fatte di gente che arriva da me con tanto di prescrizione medica, in cui hanno indicato cosa non fare, perché negli anni la fiducia si è costruita con i medici e soprattutto inizia ad essere chiaro che per recuperare i disturbi del corpo non è la sola meditazione a fare il miracolo, se prima non si è in grado di rimettere in equilibrio quanto meno le funzioni vitali.
La gente normale, quella che esce dal lavoro e si fa una risata rotolando sulla ruota definendola una pratica estrema fatta a 50 anni.
Le amiche che vengono insieme per vedersi e si ritrovano dopo lezione a raccontarsi di quanto sia stata buona o pessima la giornata.
Le ex colleghe in pensione che si ritagliano del tempo per sè….”finalmente”….tra un nipote e l’altro.
Chi “perché a fare yoga non si suda” e scopre che sudare è la prima cosa che imparerà a tollerare di tutta la pratica.
Gli uomini rigidi come dei tronchi, che entrano in sala yoga prendendosi in giro facendo un plie.
Donne che hanno bisogno di riappropriarsi del proprio corpo, di sentirsi di nuovo vive, attive e felici oltre fibromialgia, mal di schiena che richiama sempre la loro attenzione o le spalle che restano chiuse e pesanti di dolori e pensieri.
Ragazze che provano a ritrovare un po’ di elasticità dimenticata in ore di lavoro piegate per il lavoro…e si esistono ancora.
Chi entra con lo sguardo triste della depressione, si sforza a venire a lezione per avere un poco di sollievo.
Chi cerca solo un’ora di evasione dal caos…di tutto…ben oltre a ciò che potrebbe ritenersi ordinario o perfetto.
Ogni persona un mondo…
Spesso le prendo in giro dicendo “mettendovi tutte insieme non ne faccio una sana”…
Queste sono le persone con cui passo il mio tempo, cercando di tirare fuori a volte un sorriso, a volte un sospiro, un respiro…
Non sarà l’illuminazione….ma fa comunque bene all’anima.
Con il cuore....Namaste